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I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)

La chiesa di Santa Maria "foris portas"

La chiesa di Santa Maria "foris portas" deve buona parte della sua fama all'eccezionale ciclo pittorico dell'abside principale, scoperto definitivamente il 7 maggio del 1944 dallo storico Gian Piero Bognetti.
Le straordinarie raffigurazioni con le celebri scene sull'Infanzia di Cristo, tratte dai Vangeli canonici e da quelli apocrifi, si articolano su tre registri:
- Nel registro superiore sono rappresentate l'Annunciazione, la Visitazione, di cui rimane solo una parte, la Prova delle acque amare, al di sopra della finestra centrale il medaglione con il Cristo Pantocratore a cui seguono la scena del sogno di Giuseppe e il Viaggio a Betlemme.
- Il racconto continua nel registro centrale con l'episodio della Natività a fianco della quale, sulla parete che separa la conca absidale dalla navata, è rappresentata l'adorazione dei Magi (sormontata dalla scena dell'Etimasia, cioè il trono vuoto su cui siederà Cristo nel giorno del Giudizio con sopra un mantello, una corona e la croce, tra gli arcangeli in volo con scettro e globo sormontato da croce) e nella parte centrale dell'abside con la Presentazione di Gesù al tempio seguita da due scene perdute.
- Il terzo registro presenta arcate chiuse da velari appesi ad un'asta sulla quale posano volatili e la rappresentazione di un seggio ricoperto da un drappo su cui poggia un libro.
L'eccezionale scoperta del ciclo di affreschi sotto lo strato di scialbatura di calce con cui era stato rivestito ha aperto un dibattito ancor oggi molto vivo, sulla cronologia, la committenza, l'origine dell'artista e l'interpretazione delle scene.