Monastero di Santa Maria Assunta
Il Monastero dell'Assunta fu edificato in un area frequentata sin dall'epoca romana, dove recenti scavi hanno portato alla luce i resti di un complesso agricolo-produttivo.
In età tardoantica nell'area in affaccio sull'Olona si impiantò una necropoli con tombe ed edifici funerari, cui si unì in seguito una piccola chiesa. Accanto ad essa sorse in epoca longobarda il primo nucleo della comunità monastica.
Dotato di un'estesa e ricca proprietà fondiaria, fu uno dei primi insediamenti monastici del territorio, che rimase nei secoli incluso nei possedimenti del vescovo di Pavia, nonostante i tentativi della curia milanese di accorparlo. Ad uno di questi tentativi si deve attribuire il falso lascito di Manigunda.
Molte trasformazioni edilizie apportate nel XII e fra XV e XVI secolo hanno interessato la chiesa e il nucleo interno del convento benedettino, articolato intorno al chiostro centrale, ma anche il quartiere nord, detto di San Pancrazio, e i rustici della corte ovest.
Il monastero Santa Maria Assunta venne soppresso nel 1799, dalle leggi della Repubblica Cisalpina.
In età tardoantica nell'area in affaccio sull'Olona si impiantò una necropoli con tombe ed edifici funerari, cui si unì in seguito una piccola chiesa. Accanto ad essa sorse in epoca longobarda il primo nucleo della comunità monastica.
Dotato di un'estesa e ricca proprietà fondiaria, fu uno dei primi insediamenti monastici del territorio, che rimase nei secoli incluso nei possedimenti del vescovo di Pavia, nonostante i tentativi della curia milanese di accorparlo. Ad uno di questi tentativi si deve attribuire il falso lascito di Manigunda.
Molte trasformazioni edilizie apportate nel XII e fra XV e XVI secolo hanno interessato la chiesa e il nucleo interno del convento benedettino, articolato intorno al chiostro centrale, ma anche il quartiere nord, detto di San Pancrazio, e i rustici della corte ovest.
Il monastero Santa Maria Assunta venne soppresso nel 1799, dalle leggi della Repubblica Cisalpina.